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come disabilitare gli aggiornamenti automatici su iphone

come disabilitare gli aggiornamenti automatici su iphone





per disabilitare gli aggiornamenti automatici su iphone è necessario effettuare queste operazioni:

  • 1. andare su impostazioni.
  • 2. andare su generali.
  • 3. andare su aggiornamento software.
  • 4. cliccare su aggiornamenti automatici.
  • 5. togliere la spunta su aggiornamenti automatici.

così avete disattivato gli aggiornamenti automatici su iphone.




come aggiungere un’eccezione tra le esclusioni di windows 10

come aggiungere un’eccezione tra esclusioni di windows defender





come tutti saprete con windows 10 non è più necessario avere un’antivirus, basta avere windows defender che si abilita automaticamente una volta acceso il pc per la prima volta.

talvolta però come tutti gli antivirus può sbagliare nell’individuazione dei virus, ecco quindi cosa fare se un file viene riconosciuto come virus quando in realtà è un falso positivo.

  • 1. andare nel menù start.
  • 2. cliccare su impostazioni.
  • 3. cliccare su aggiornamenti e sicurezza.
  • 4. cliccare su sicurezza di windows.
  • 5. cliccare su apri sicurezza di windows.
  • 6. cliccare su apri menù di navigazione e cliccare su protezione da virus e minaccie.
  • 7. cliccare su gestisci impostazioni.
  • 8. cliccare su aggiungi o rimuovi esclusioni.
  • 9. cliccare su aggiungi esclusione.
  • 10. adesso è necessario scegliere trà le seguenti voci:
    nota: per ogni voce vi inserirò una breve spiegazione per farvi capire cosa vuol dire quella determinata voce.
    • file: quì potete inserire un’eccezione ad un file, esempio un eseguibile particolare o un file doc, docx, access o qualsiasi altro file che venga reputato un virus e che vi venga eliminato tutte le volte che cercate di aprirlo.
    • cartella: questa voce consente di aggiungere un’eccezione ad una cartella con dentro dei file che vengono reputati dei virus, questo si applica anche alle sottocartelle.
    • tipo file: questa voce consente di aggiungere un’eccezione ad una tipologia di file che viene sempre reputato un virus, ad esempio i file.exe.
    • processo: questa voce consente di aggiungere un’eccezione ad un processo che viene eseguito ma viene bloccato perchè reputato un virus.
  • 11. adesso è necessario inserire:
    • se si è scelto file: il percorso del file da aggiungere alle eccezioni.
    • se si è scelto cartelle: il percorso della cartella da aggiungere alle eccezioni.
    • se si è scelto tipo di file: l’estenzione di file da escludere dalla scanzione, ad esempio .exe.
    • se si è scelto processo: bisogna inserire il nome del processo da aggiungere trà le eccezioni.
    da notare che: per i file e le cartelle è possibile cercare il file o la cartella con la colonna di sinistra dato che per l’aggiunta di questa tipologia di eccezioni si apre una finestra di esplora risorse.
  • 12. cliccate su apri, seleziona o aggiungi asseconda del tipo di eccezione che avete aggiunto.

così avete terminato l’aggiunta di un’eccezione trà le esclusioni di windows defender, così windows defender non vi romperà cancellandovi il file ritenendolo un virus.

consiglio: non inserite mai, se possibile ovviamente, tutta una categoria di file con la voce tipo file, perchè se beccate un file veramente infetto c’è il rischio che prendete il virus contenuto nel file.

talk back su android: alcune indicazioni

talk back su android: alcune indicazioni





ho letto nel gruppo androidaccessibile un problema di un ragazzo non vedente che non riusciva a navigare su chrome e altri problemi con talk back su android, ecco quindi un piccolo articolo dove vi dò alcuni suggerimenti sull’utilizzo di talk back.
nota: questi suggerimenti vengono dalla mia esperienza con il talk back, non prendete tutto per oro colato perchè su alcuni device potrebbero non funzionare.



come funziona il rotore di talk back





in ios siamo abituati al rotore(che funziona male rispetto a talk back, ma non ne parliamo), be anche in talk back esiste e funziona meglio come dicevo.
il rotore si può attivare strisciando il dito dal basso verso l’alto.
il rotore solitamente è composto da queste voci:

  • predefinito: legge tutto quello che si trova sullo schermo.
  • caratteri: legge tutto quello che c’è sullo schermo per caratteri.
  • parole: legge tutto quello che c’è sullo schermo per parole.
  • righe: legge tutto quello che c’è sullo schermo per righe.
  • paragrafi: legge tutto quello che c’è sullo schermo per paragrafi.
  • intestazioni: in una pagina web individua tutte le intestazioni.
  • link: in una pagina web individua tutti i link.
  • controlli: in una pagina web o in una qualsiasi applicazione individua tutti i controlli(pulsanti ecc).

come fare una buona navigazione su internet utilizzando chrome





la navigazione su internet è relativamente semplice con talk back, basta nella pagina individuare il link o l’intestazione che ci interessa e se è un link cliccarci sopra e portare il rotore su predefinito altrimenti portare il rotore su predefinito e basta.
se su chrome vi ritrovate con talk back che recita sito sicuro, fliccando da sinistra verso destra cercate l’indirizzo del sito, cliccateci sopra per aprire il campo editazione e cercate poi il tasto annulla, così facendo ritornerete alla pagina web.
attenzione però a non toccare la parte superiore dello schermo, dato che potrebbe riportarvi in sito sicuro.




prendere smartphone di marca conosciuta





per far funzionare al meglio talk back sull’interfaccia android consiglio vivamente l’acquisto di uno smartphone conosciuto, samsung, lg, soni e altri, dato che le loro personalizzazioni non sono molto profonde e il talc back riesce a starci dietro.
con marche sconosciute(sopratutto cinesi) applicano al device personalizzazioni molto profonde al sistema operativo impedendo al talk back di lavorare al meglio.


installare lounker compatibili e semplici





il lounker è la schermata da dove vengono lanciate le applicazioni, installare un lounker semplice rende il lavoro di talk back molto più semplice e lineare, ad esempio nova lounker è un buon lounker per talk back, non appesantisce e funziona molto bene.
inoltre inserisce le applicazioni in un elenco e mette in cima le più utilizzate.



ulteriori consigli





se è la prima volta che utilizzate android o è la prima volta che utilizzate android dopo molto tempo e comprate un telefonino nuovo, assicuratevi che talk back sia aggiornato, dato che nelle ultime versioni talk back è sempre migliore rispetto alle versioni precedenti.
per aggiornarlo andare su play store, cercare talk back, cliccare sul risultato(android accessibiliti swite)e cliccare poi su aggiorna.



inoltre disabilitare i suoni su talk back, sono molto rallentanti per quest’ultimo, capisco che possono essere utili ma è sempre meglio se riuscite a capirci senza disattivarli.




come disabilitare le intestazioni nella cartella download

come disabilitare l’ordinamento per intestazione nella cartella download

come eliminare l’ordinamento per intestazione nella cartella download

come avete visto nell’ultimo aggiornamento di windows 10 nella cartella download è stato inserito l’ordine per intestazione(oggi, ieri, all’inizio della settimana, la settimana scorsa, il mese scorso, l’anno scorso ecc), in questa guida vi farò vedere come eliminare questo tipo di ordinamento, che a molti può non piacere.
per levare questo ordine seguire questa procedura:

  • 1. andare nella cartella download del proprio utente(raggiungibile da questo pc).
  • 2. se selezionato deselezionare il file che si ha sotto il cursore(con la tastiera premere ctrl+spazio).
  • 3. premere il tasto alt e recarsi nel sotto menù raggruppa.
  • 5. entrati in questo sottomenù premere su (nessuno).

così avete terminato e l’ordinamento della cartella download è stato ripristinato al suo ordinamento originale.


I sumeri: la famiglia

I sumeri: la famiglia





Nelle civiltà della Mesopotamia il matrimonio era deciso dalle famiglie e assomigliava a un contratto commerciale; prima del matrimonio, infatti, il fidanzato doveva offrire alla famiglia della promessa sposa un regalo di nozze che consisteva in attrezzi, oggetti preziosi, scorte di cibo e, spesso, in giornate di lavoro da trascorrere nei campi o nella bottega del futuro suocero. La sposa, cioè, veniva acquistata come una qualsiasi merce.
I Sumeri si sposavano molto presto: a 13-14 anni le ragazze, a 15-16 anni i ragazzi.
Le mogli non erano considerate inferiori ai mariti; ogni uomo poteva avere una sola moglie e le donne potevano divorziare facilmente. Anche se erano escluse da qualsiasi carica pubblica, le donne sumere erano abbastanza libere: potevano uscire da sole per fare acquisti, si potevano occupare di un’attività commerciale, potevano possedere un piccolo patrimonio personale. Il padre aveva potere assoluto sui figli; decideva il loro matrimonio e addirittura, in caso di bisogno, poteva offrirli in pagamento di un debito e venderli come schiavi.




L’alimentazione dei sumeri

L’alimentazione dei sumeri





L’alimentazione dei Sumeri
I Sumeri avevano un’ alimentazione molto varia . Questi cibi erano ricavati dall’agricoltura e dall’ allevamento ed erano : grano , orzo , sesamo , legumi come fave ( fagioli verdi e grandi ) piselli e lenticchie , con la farina cucinavano focacce e pane . Coltivavano aglio , cetrioli , alberi da frutto come : datteri , fichi , meli , melograni , noci , peri , albicocchi… . I Sumeri producevano la birra.
Allevavano equini , suini , ovini e bovini da cui ricavavano latte e carne. Mangiavano anche le cavallette!
I Sumeri usavano ben 300 tipi di pane e 100 tipi di minestre. I ricchi andavano a tavola due volte al giorno : la mattina e la sera. I commensali mangiavano cibi serviti in camera , sul divano , all’ingresso e in giardino.
Il cibo fondamentale dei Sumeri poveri era diventata la coltivazione della palma da datteri che era più economica rispetto ai cereali. I datteri erano molto grandi e venivano conservati nel miele come l’uva e i fichi.




Le abitudini alimentari dei sumeri





I Sumeri appresero innanzitutto a tostare i cereali (come l’orzo, il frumento e il miglio e poi a macinarli grossolanamente e a ricavarne polente e in alcuni casi a panificarli.
I primi animali domestici furono le pecore e le capre (che fornivano, oltre alla carne e al latte, anche il vello); seguirono i maiali e da ultimo i bovini (cibo principalmente destinato alle classi superiori).
Non dimentichiamoci che tra le rive del Tigri e dell’Eufrate vi era abbondanza di pesci.
Inoltre i Sumeri conoscevano birra, vino e olio.
Una dieta vegetariana
La dieta dei Sumeri era largamente vegetariana in quanto i bovini erano considerati animali da lavoro e macellati solo al termine della loro vita lavorativa. Il pesce, invece, veniva consumato normalmente.
Delle abitudini alimentari delle genti, che via via popolarono questo territorio, si conosce ben poco; sono rimaste, a testimonianza dei loro usi alcune tavolette scritte in accadico, risalenti al 1700 a.C., attribuite ai Babilonesi.
Su queste tavolette sono incise alcune ricette dei piatti più comuni. Da queste
traspare che si cercava di arricchire le pietanze con piante aromatiche, come samidu, porro, aglio, cipolla, cumino, coriandolo, shuhutinnu e surunno, che ne esaltavano i profumi ed i sapori.
La lavorazione dei cibi era anche dettata dalla necessità di conservarli o di renderli più igienici: la bollitura dei cibi ed in particolare delle carni, che venivano poi per lo più condite con olio di oliva o di sesamo, era molto diffusa. Per dolcificare alcune pietanze si usava il miele e la frutta secca.
Allevamento
I Sumeri allevavano tutte le specie animali: ovini, maiali, asini, bovini da cui ricavano latte; pare che mangiassero anche le cavallette.
Il pane
I Sumeri avevano imparato l’arte della panificazione; usavano circa 100 tipi di pane.
Può darsi che il pane fosse cotto per favorirne la conservazione ed il trasporto.
I Sumeri avevano scoperto, forse casualmente, che la fermentazione di frutta o cereali produceva delle bibite alcoliche dal sapore molto accattivante.
I banchetti
Il cibo veniva usato per rinsaldare legami sociali. I Sumeri organizzavano eventi importanti: matrimoni, costruzioni di templi, vittorie militari, ecc. – celebrati con sontuosi banchetti. Il più memorabile di questi, che durò ben 10 giorni, fu quello offerto nell’870 a.C. dal re Assurnazirpal II nella città assira di Kahlu ai suoi 69517 sudditi per festeggiare la ricostruzione del suo palazzo.
Da graffiti, si vede come gli abitanti della Mesopotamia facessero uso di primordiali utensili da cucina – pentole di terracotta – nonché di macine, per schiacciare i cereali, e di forni. Siccome l’unico utensile usato per tagliare e prendere le porzioni era il coltello, “portare a tavola” si diceva alla lettera “presentare al coltello”. Con tutti i cibi veniva bevuta tanta tanta …. birra. Infatti avevano scoperto il processo di fermentazione.




cibi e bevande





Una dieta vegetariana
La dieta dei Sumeri era largamente vegetariana in quanto i bovini erano considerati animali da lavoro e macellati solo al temine della loro vita lavorativa. Il pesce, invece, veniva consumato normalmente.
Delle abitudini alimentari delle genti, che via via popolarono questo territorio, si conosce ben poco; sono rimaste, a testimonianza dei loro usi alcune tavolette scritte in accadico, risalenti al 1700 a.C., attribuite ai Babilonesi.
Su queste tavolette sono incise alcune ricette dei piatti più comuni.
Da queste traspare che si cercava di arricchire le pietanze con piante aromatiche, come porro, aglio, cipolla, cumino, coriandolo, samidu, shuhutinnu e surunno (quest’ultime 3 erano altre piante aromatiche), che ne esaltavano i profumi ed i sapori.
La lavorazione dei cibi era anche dettata dalla necessità di conservarli o di renderli più igienici: la bollitura dei cibi ed in particolare delle carni, che venivano poi per lo più condite con olio di oliva o di sesamo, era molto diffusa. Per dolcificare alcune pietanze si usava il miele e la frutta secca.
I Magazzini Alimentari
I contadini non potevano tenere la maggior parte del raccolto visto che circa due terzi di questo veniva trasportato nei magazzini del tempio o del palazzo. La torre della ziggurat era utilizzata, oltre che come tempio, abitazione dei sacerdoti, osservatorio astronomico, come magazzino per le provviste alimentari che la popolazione consegnava al re sotto forma di tributo; questo era differente e proporzionale ai beni posseduti (terreni coltivati e numero di greggi).
Oggetto di scambi anche le carni , la selvaggina, il pesce fresco o affumicato o conservato sotto salature. Le tavolette sumeriche ci parlano del fenomeno della salinizzazione, dovuta all’acqua prosciugata, che, evaporando, lasciava il sale sul terreno.
Allevamento
I Sumeri allevavano tutte le specie animali: ovini, maiali, asini, bovini da cui ricavano latte; pare che mangiassero anche le cavallette.
Il pane
I Sumeri avevano imparato l’arte della panificazione; usavano circa 100 tipi di pane.
Può darsi che il pane fosse cotto per favorirne la conservazione ed il trasporto. I Sumeri avevano scoperto, forse casualmente, che la fermentazione di frutta o cereali produceva delle bibite alcoliche dal sapore molto accattivante.
I banchetti
Il cibo veniva usato per rinsaldare legami sociali. I Sumeri organizzavano eventi importanti: matrimoni, costruzioni di templi, vittorie militari, ecc. – celebrati con sontuosi banchetti. Il più memorabile di questi, che durò ben 10 giorni, fu quello offerto nell’870 a.C. dal re Assurnasirpal II nella città assira di Kahlu ai suoi 69517 sudditi per festeggiare la ricostruzione del suo palazzo.Da graffiti, si vede come gli abitanti della Mesopotamia facessero uso di primordiali utensili da cucina – pentole di terracotta – nonché di macine, per schiacciare i cereali, e di forni. Siccome l’unico utensile usato per tagliare e prendere le porzioni era il coltello, “portare a tavola” si diceva alla lettera “presentare al coltello”. Con tutti i cibi veniva bevuta tanta tanta …. birra. Infatti avevano scoperto il processo di fermentazione.
La birra
Le origini della birra, primo esempio di biotecnologia alimentare, sono antiche e risalgono probabilmente a circa 10.000 anni fa, quando l’uomo cominciò a coltivare i cereali.
L’orzo, molto coltivato in tutta la Mesopotamia per la sua maggiore resistenza rispetto agli altri cereali fu impiegato anche per la produzione della primordiale birra, una bevanda più densa rispetto a quella attuale.
Le prime testimonianze nella storia della preparazione di una bevanda simile alla birra da parte dei Sumeri sono datate all’incirca a 6.000 anni fa.
Si narra che il processo di fermentazione fu scoperto per puro caso; sebbene nessuno sappia con precisione come accadde, si suppone del pane o del grano macinato fu lasciato per sbaglio ad inumidire.
Successivamente il pane cominciò a fermentare trasformando la mollica in una pasta inebriante.
Un bassorilievo sumero riporta la descrizione del processo di creazione della birra; si può notare dell’orzo, del pane cotto e successivamente inumidito nell’acqua per formare una poltiglia ed infine una bevanda con la proprietà di “fare stare bene chi la beveva”.
Alcuni test condotti su brocche antiche in ceramica hanno confermato che la birra è stata prodotta per la prima volta circa 10.000 anni fa nell’area dell’attuale Iran, primo processo della fermentazione.
Una tavoletta sumera di 6.000 anni fa che ritrae persone intente a bere una bevanda con cannucce di paglia da una brocca condivisa.
I Sumeri offrivano la birra in dono agli Dei; è stata scoperta una poesia sumera, datata circa 3900 aa. fa, che è un vero e proprio inno alla dea della birra Ninkasi, il cui testo altro non è che la ricetta su come produrre birra a partire dall’orzo per mezzo del pane.





economia e commercio dei sumeri

Economia e commercio dei Sumeri





L’economia e il commercio dei sumeri.

Questo popolo fu una grande civiltà di agricoltori infatti nonostante il clima molto arido essi riuscirono a sfruttare il terreno molto fertile.



Metodi adottati per controllare l’acqua

I Sumeri sapevano di avere una grande opportunità ad avere molta acqua a disposizione, però sapevano anche che l’acqua poteva distruggere tutti i campi all’ora iniziarono a costruire dighe e argini. In più sapendo che il clima arido provocava siccità iniziarono a costruire cisterne e bacini.



Cosa producevano i sumeri nei campi.

Nei loro campi i sumeri producevano orzo, cipolle, porri, legumi e molte specie di albero da frutto come di fico o di albicocca.

I sumeri però non erano solo agricoltori ma erano anche allevatori, soprattutto di ovini e bovini. È proprio grazie a questi animali che producevano molto latte e vari tipi di formaggi.


la società sumera

la società sumerica





La società: nella Società Sumerica, esistevano sostanzialmente Tre Classi Sociali, quella Alta, quella Media e quella Bassa, più ca condizione di Schiavitù; La Classe Alta non pagava i tributi ma era tenuta a presentare al Re, periodicamente, dei Doni. La Classe Media, la Borghesia, che era la vera ricchezza del Paese, pagava le tasse e doveva fornire periodicamente mano d’opera per i Lavori Pubblici. La Classe Bassa era formata dagli Agricoltori e dai Pastori che conducevano un tenore di vita molto basso, senza avere alcun peso politico nella gestione della Città.


La condizione delle donne: sembra che le Donne Sumere fossero riconosciute come “Persone Giuridiche” che potevano possedere e gestire proprietà terriere e attività commerciali in proprio; potevano essere Scriba e Sacerdotesse fino al grado di Gran Sacerdotessa di Inanna, godendo di grande prestigio e potere. Le Principesse Reali, gestivano il Palazzo, avevano una propria rendita e un proprio sigillo.


L’educazione le Scuole Sumere (Edubba), probabilmente le prime scuole dell’umanità (III millennio a.C.), erano, inizialmente, dedicate ad una istruzione finalizzata al Sacerdozio, ma in seguito, assunsero un aspetto più laico al servizio di chi poteva permettersi i “Costi dell’Istruzione”. L’Ummia, era il Padre della Scuola, una sorta di preside, gli Insewgnanti erano detti i Fratelli Maggiori e gli Alunni erano i Figli della Scuola; esistevano, inoltre, gli addetti alla disciplina che si occupavano delle Punizioni Corporali per i più indisciplinati. I Programmi DScolastici erano basati sulla conoscenza della Scrittura e della Grammatica, che veniva imparata a memoria e, successivamente, sulla conoscenza dei Testi letterari.


La vita quotidiana: le opere statuarie, i bassorilievi e i numerosi reperti archeologici pervenutici, hanno fornito un’idea sufficientemente precisa di come si vestivano gli antichi Sumeri; le donne di alto rango, portavano lunghe tuniche di lino o lanaa secondo della stagione, si truccavano e si ornavano di gioielli in argento, rame e pietre preziose. Gli uomini più importanti, indossavano gonne lunghe fino alla caviglia decorate con ciuffi e frangiature di lana, si rasavano il cranio e portavano lunghe ed elaborate barbe profumate con oli aromatici. Tutti, tranne i più ricchi, camminavano scalzi, i Re e i Sacerdoti indossavano dei copricapi e le donne portavano i capelli intrecciati e avvolti attorno al capo. Le abitazioni erano costruite in argilla a uno o più piani a seconda dello stato sociale, possedevano un cortile interno che prendeva luce da una apertura sul tetto a terrazza, che poteva anche essere abitato. I mobili erano quelli essenziali, il letto, le sedie, le ceste che contene3vano, utensili, abiti e biancheria varia.


L’esercito i primi scenari di guerra pervenutici, appartengono al Periodo di Uruk, quando le Armate Sumere erano principalmente formate dalla sola Fanteria, armata di Lance e Archi semplici; con l’avvento del Bronzo (III millennio a.C.), nacquero Spade, Asce e Elmi e furono introdotti i Carri da Guerra trainati da Asini (Onagri) con a bordo un Auriga e un Lanciatore di Giavellotti. Nella metà del II millennio a.C., i Carri da Guerra, più leggeri, vennero trainati da Cavalli, introdotti dal vicino Egitto, mentre per una vera Cavalleria, si dovrà aspettare gli Assiri.

Le classi sociali presso la società sumerica







Classi Sociali

Livello

Soggetti e Funzioni

REGALE

SACERDOTALE

FUNZIONARI

NOBILI

SCRIBI

ALTO

Il Re governava la Città-Stato

I Sacerdoti, consigliavano il Re e governavano i Templi

Erano addetti alla riscossione dei Tributi

Erano i Proprietari Terrieri e gli Ufficiali Militar
i
Erano gli Addetti alla trascrizione degli Atti Amministrativi

MERCANTI

ARTIGIANI

COMMERCIANTI

GUERRIERI

MEDIO

Erano Privati Cittadini che importavano ed esportavano Merci

Erano Privati Cittadini che producevano Manufatti

Erano Privati Cittadini che praticavano il “Baratto” nei Mercati

Erano i Soldati che erano impegnati nella difesa della Città e nelle Guerre

CONTADINI

I PASTORI

BASSO

Erano Privati Cittadini, che non possedevano la Terra, ma la lavoravano

Erano Privati Cittadini che lavoravano per i Proprietari delle Greggi

SCHIAVI

SCHIAVITU’

Erano Prigionieri di Guerra o Debitori Insolventi




La nascita e caduta della civiltà sumera

La nascita e caduta della civiltà sumera

Avvertimento





purtroppo erano presenti delle note che ho perso, quindi potrete trovare dei numeri all’interno del testo, non fateci caso.










Origini del nome





Il termine “Sumero” è in realtà il nome dato agli antichi abitanti della Mesopotamia dai loro successori, il popolo semitico degli Accadi. I Sumeri, (o Shumeri da Shumer) infatti, chiamavano se stessi ùg sag gíg ga (/u? sa? gi ga/), letteralmente “la gente dalla testa nera”[3] e la loro terra Ki-en-gir, “terra dei signori civilizzati” o secondo altri autori “terra della lingua civile”[4][5]. La parola accadica Šumer (Sumer) utilizzata per indicare la terra dei Sumeri rappresenta, forse, lo stesso concetto, ma non è comunque noto perché gli Accadi abbiano chiamato questa terra Šumer[5][6]. Il biblico Shinar, l’egiziano Sngr e l’ittita Šanhar(a) potrebbero essere delle varianti occidentali per la parola Šumer. La Bibbia dei Settanta a sua volta rende il nome Shinar come Sennaar in greco.




Origine e Provenienza dei Sumeri.





La terra di origine dei Sumeri resta ancora oggi sconosciuta, ma di una cosa si è certi: i Sumeri non erano una popolazione di stirpe semitica. Oltre a questo è ben noto che essi non furono né il primo né l’unico popolo ad abitare le terre fra il Tigri e l’Eufrate, ma che presero il posto, o meglio si integrarono, con i complessi culturali di ‘Ubaid e di Uruk, gente semita che già abitava queste terre e aveva raggiunto un discreto sviluppo tecnologico e organizzativo.

Per quanto riguarda il luogo di provenienza dei Sumeri, esistono varie teorie. Le prove archeologiche dimostrerebbero che intorno al 4000 a.C. i Sumeri vivessero sui monti a nord della Mesopotamia (monti Zagros), nell’altopiano iranico, vicino l’attuale confine con la Turchia. Attorno al 3500 a.C. questa popolazione sarebbe scesa dai monti per occupare la bassa Mesopotamia, alla confluenza del Tigri e l’Eufrate. Altri studiosi hanno invece cercato somiglianze fra la lingua sumerica e gli antichi dialetti turchi e lingue indocinesi, ma nonostante gli sforzi fatti, l’origine dei Sumeri resta ancora incerta. Infine alcune allusioni letterarie sembrano invece indicare che i Sumeri provenissero dal mare.

Ha poco senso chiedersi quando i Sumeri arrivarono in Mesopotamia, anche per il fatto che non si è sicuri che il loro “arrivo” sia stato un fenomeno migratorio precisamente databile[7]. Molto più probabilmente si trattò di un’infiltrazione graduale e lenta che, come detto, portò all’integrazione con le culture locali; etichettare come “sumerica” la successiva cultura che ne originò è sì legittimo, pur sempre ricordandosi che si tratta di una semplificazione.
L’analisi del lessico sumerico è una riprova del fatto che la cultura sumerica ebbe origine da più complessi culturali integrati. Ad esempio i nomi delle città sumeriche non hanno senso nella lingua sumerica e invece presentano analogie con i nomi delle città della Mesopotamia settentrionale, corrispondenti alla civiltà di ‘Ubaid. Molti termini relativi alle funzioni produttive di base (ad esempio i vocaboli che si riferiscono alla fabbricazione della birra, l’agricoltura, il cuoio, le costruzioni ecc.) non sono di origine sumerica, ma da attribuirsi ad una lingua di sostrato, con probabili connessioni nell’area iranica[7], mentre vocaboli che si riferiscono a funzioni più specialistiche e di tipo direttivo-amministrativo sono di chiara origine sumerica. Ad esempio sono di origine sumerica vocaboli inerenti all’allevamento, alla navigazione, alla scultura, all’educazione e al diritto (le tavolette riportano i più antichi contratti di compravendita, registrati presso il tempio, con prezzo in mine d’argento, altre ci dicono che la stele di Hammurabi non è la prima raccolta di leggi, ma c’erano già state quelle di Ur-Nammu e di Lipit-Ishtar, che tratta la donazione e la successione).[7] Infine molte altre parole relative alle funzioni di mobilità e controllo sono di origine semitica.

Schematizzando, i Sumeri, dopo il loro arrivo, si ritrovano a convivere e ad integrarsi con due popolazioni: i Semiti, che erano più rilevanti nelle zone del nord, e una popolazione di sostrato autoctona non sumerica. I Sumeri si stabilirono soprattutto nella bassa Mesopotamia, territorio dove sorsero le loro maggiori città.




Descrizione geografica della Mesopotamia





a particolarità di questa regione è costituita dai due fiumi, il Tigri e l’Eufrate, da cui deriva il nome che infatti vuol dire “terra in mezzo ai fiumi” che la attraversano fino a congiungersi nella zona paludosa in prossimità della foce. Il corso di questi due fiumi si è modificato nel corso dei millenni, soprattutto per l’Eufrate che si è spostato verso occidente. In questa regione le piogge sono a carattere stagionale e ciò comporta inondazioni in inverno e in primavera, intervallate da lunghi periodi di siccità, durante i quali i due fiumi possono rimanere in secca. Il problema dell’acqua fu quindi una delle maggiori preoccupazioni per il popolo sumerico e di conseguenza una delle principali cause all’origine degli scontri fra le varie città mesopotamiche.



La nascita delle città-stato





A partire dal periodo protodinastico (circa 2900 a.C.) i Sumeri erano divisi in varie città-stato indipendenti sorrette da una monarchia assoluta, che esercitavano il loro potere su un territorio di circa 30 km di diametro[8] e i cui confini erano solitamente definiti da canali. I due edifici più importanti di ogni città erano il tempio, solitamente dedicato ad uno specifico dio, e un “palazzo”, sede del potere “statale”.

La centralità del tempio è evidente fin dagli esordi della civiltà sumerica (periodo di Uruk; circa 3500 a.C.), essendo inizialmente sia centro religioso che economico ed organizzativo.[9] In particolare nel tempio, oltre alle cerimonie religiose, venivano raccolte ed amministrate le eccedenze alimentari grazie alla presenza di magazzini, archivi ed ambienti di lavoro. A partire dal periodo proto-dinastico, il tempio, però, inizia a perdere il suo ruolo centrale per quanto concerne il potere decisionale ed organizzativo a scapito del palazzo, nonostante continui a mantenere le sue funzioni religiose e anche quelle economiche[10]. Questo fu un avvenimento di grande importanza: da una classe dirigente “sacerdotale”, tendenzialmente “anonima” in quanto rappresentante del dio e che quindi non necessitava di legittimazione, si passò ad una classe dirigente “laica”, che aveva invece la necessità di legittimare e affermare il proprio potere di fronte agli occhi del popolo e agli altri pretendenti al potere.

Le città sumeriche (la più grande era Uruk le cui dimensioni superavano di gran lunga Atene dell’età di Pericle; perciò è stata la prima metropoli a vocazione commerciale e proto industriale per le fonderie di metallo organizzate a catena di montaggio) entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l’amministrazione della rete dei canali, indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.[11] La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale “a monte” andava, ovviamente, ad influire su quelli “a valle”, con ingenti ripercussioni per le varie città. I primi canali a carattere locale vennero costruiti già nell’epoca di ‘Ubaid, ma è solo dal IV millennio a.C. che si assiste ad opere più ingenti, che collegano più città permettendo lo sviluppo del trasporto fluviale.[12]

Le varie città-stato, controllavano un territorio che si estendeva anche al di fuori delle mura, integrando i villaggi circostanti. La popolazione dei villaggi doveva contribuire all’accumulazione degli alimenti cedendo una parte della produzione agricola e fornire mano d’opera (corvée) oltre che militare in caso di bisogno.[13]




La storia dei sumeri





Non è semplice riassumere le vicende storiche che hanno caratterizzato la civiltà sumerica, soprattutto per le fasi più antiche. In primo luogo perché (almeno inizialmente) non è mai esistito un vero e proprio stato sumerico, ma solamente varie città-stato indipendenti che lottavano fra loro, nonostante fossero legate da una base culturale comune; in secondo luogo per la scarsità di fonti archeologiche e testi scritti, oltre alla difficoltà nel condurre gli scavi in luoghi ancora oggi poco sicuri.



Il periodo di ubaid





Le principali innovazioni tecnologiche e socio-culturali che caratterizzano la civiltà sumerica, fra cui l’urbanizzazione, non sono state portate con sé dai Sumeri, ma progressivamente elaborate sul posto a contatto con le culture locali. Esistevano vari complessi culturali in Mesopotamia precedenti l’arrivo dei Sumeri, che probabilmente giunsero in quel lasso di tempo che va dall’inizio del periodo di ‘Ubaid alla fine del periodo di Uruk.

Il processo di urbanizzazione inizia nel cosiddetto periodo di ‘Ubaid (circa 4500-3500 a.C.). I centri principali in questa fase sono soprattutto: Eridu e Ur nel profondo sud mesopotamico.[18] Questa fase si caratterizza dunque per una generale tendenza alla centralizzazione che porterà alla nascita di aggregati socio-economici e politici molto più complessi dei precedenti villaggi neolitici che caratterizzavano le culture anteriori; questo porterà, ad esempio, alla costruzione dei primi canali che permettono di controllare le piene e ridistribuire l’acqua.[19] Inoltre sin dal 3800 a.C. . I Sumeri costruivano case, palazzi e edifici religiosi con mattoni di argilla rinforzata con canne, rendendo in questo modo più solide le costruzioni.[20]



Periodo di uruk





Attorno al 3500 a.C. si conclude il periodo ‘Ubaid e inizia il periodo di Uruk (circa 3500 a.C.-3100 a.C.). Non c’è una rottura tra queste due fasi, in quanto lo sviluppo tecnologico e organizzativo prosegue sulla stessa linea,[21] ma vi è un mutamento nel tipo di ceramica distintivo del periodo (da ceramica dipinta ad una di tipo lustrato). In questa fase il sito guida si trova sempre nel sud della Mesopotamia, ma passa dalla città di Eridu, ad Uruk, mentre nel nord assume un ruolo primario Tepe Gawra. Il periodo di Uruk segna l’ormai avvenuto passaggio alla città; le prove di questo sono varie: la cinta muraria di Uruk che si sviluppa su una lunghezza di 9 km, l’uso dei “calculi” (strumenti per la gestione contabile), la produzione massiccia di ceramica ottenuta attraverso torni e stampi che indica una richiesta molto forte da parte di committenti extrafamiliari.[14] È sempre in questo periodo che il “tempio”, assieme alle sue strutture economiche e dirigenziali, conosce un potenziamento che lo porterà, per ora, a divenire il principale centro di potere (risalgono a questo periodo i primi importanti resti templari delle città di Uruk, Ur e Tepe Gwara).[22]

Questo lungo processo, spesso denominato “rivoluzione urbana”, porta a vasti mutamenti dal punto di vista demografico, tecnologico e socio-economico. Sebbene le città del nord e del sud della Mesopotamia raggiungano lo stesso livello tecnico e organizzativo, quelle meridionali sono avvantaggiate grazie ad uno sviluppo agricolo più intenso, garantito dai vasti territori pianeggianti drenati attraverso l’uso dei canali. Semplificando, l’accumulo di eccedenze alimentari consente un aumento demografico e l’origine delle città significa anche origine dello Stato con l’ovvia nascita di una dirigenza politica e di altre figure specialistiche che portano a una più netta stratificazione socio-economica. Agli sviluppi socio-economici, si affiancano quelli tecnici e culturali: la presenza di emittenti pubblici (il palazzo e il tempio) assicurano una grande quantità di lavoro che porta a far prevalere la quantità sulla qualità e quindi allo sviluppo di nuove tecniche lavorative.[23] L’aumento degli scambi commerciali porta ad un uso più frequente del metallo, soprattutto rame e, verso la fine del periodo di Uruk, anche del bronzo.[24] Ma l’aumento degli scambi commerciali fa anche sorgere la necessità, da parte del tempio e del palazzo, di garantire la correttezza delle operazioni e di mantenere un archivio degli scambi e delle spese, portando in questo periodo alla nascita della scrittura cuneiforme, da molti ritenuta la prima vera forma di scrittura.[2]


Periodo protodinastico





Con il periodo proto-dinastico si entra ufficialmente nella Storia propriamente detta, grazie alla presenza di una documentazione scritta. Questa è scarsa e solamente di carattere amministrativo nel primo periodo (Proto-Dinastico I; circa 2900-2750 a.C.), mentre diviene più consistente e anche di carattere storico-politico nelle fasi successive (Proto-Dinastico II-III; circa 2750 a.C.-2350 a.C.).

Dopo una prima fase dominata dalla città di Uruk (periodo di Gemdet Nasr; circa 3100-2900 a.C.) e la parentesi recessiva del Proto-Dinastico I, le varie città dell’alluvio mesopotamico ebbero uno sviluppo demografico, economico e militare simile, divenendo vere e proprie città-stato indipendenti in perenne lotta fra loro[25]: a sud Uruk, Ur, Eridu, leggermente più ad est Lagash e Umma, in zona centrale Adab, Shuruppak e Nippur, a nord Kish, Eshnunna e Mari.[26].

Nella prima fase del Proto-Dinastico il tempio continua ad essere il principale luogo di potere e ogni città ha una propria divinità protettrice. Ma si assiste anche alla nascita di nuove forme di religiosità, con l’affermarsi di varie divinità e la costituzione di pantheon specifici per ogni città.[26] Dal Proto-Dinastico II compaiono però, come già detto, i primi palazzi, che testimoniano il passaggio a nuove forme di governo che si liberano, in parte, del giogo templare.

Le città sumeriche entrarono ben presto in competizione, soprattutto per il controllo e l’amministrazione della rete dei canali, indispensabili per drenare le acque in eccesso e al tempo stesso distribuirle alle zone più lontane.[11] La costruzione di un nuovo canale o la deviazione di un tratto di canale “a monte” andava, ovviamente, ad influire su quelli “a valle”, con notevoli ripercussioni per le varie città.

Una fonte molto importante per ricostruire le prime dinastie è la “lista reale sumerica”, sebbene non sia del tutto attendibile per le dinastie più antiche, da un lato per la sua parzialità nelle scelte delle dinastie da rappresentare, dall’altro perché dinastie coeve vengono spesso poste in successione.[27] La lista, come molte altre liste arcaiche, è divisa in due parti: la prima riporta i nomi di sette re antecedenti il diluvio, probabilmente di origine mitica e con regni dalla durata lunghissima (oltre 100, 150 anni). La seconda parte continua con le seguenti parole:
«Dopo che il Diluvio spazzò via ogni cosa e la regalità fu discesa dal cielo, il regno ebbe dimora in Kish.»

In effetti il primo re sulla lista il cui nome è conosciuto anche da altre fonti indipendenti è quello di Etana, tredicesimo re della prima dinastia di Kish. Inoltre le prime iscrizioni regali ritrovate appartengono a Enmebaragesi, ventiduesimo e penultimo re della dinastia di Kish, il cui nome è anche accennato nell’epopea di Gilgamesh.




La dinastia di lagash





La Lista reale sumerica censura del tutto una delle dinastie sicuramente più importanti: la dinastia Lagash. Questa dinastia è nota grazie a importanti ritrovamenti di monumenti ed iscrizioni reali. Fu fondata attorno al 2500 a.C., e il terzo re della dinastia, Eannatum (circa 2450 a.C.), riunì sotto il suo potere l’intero Sumer, conquistando le città di Kish, Uruk, Ur e Larsa e riducendo Umma, acerrima rivale di Lagash, a città tributaria; le sue gesta sono incise sulla famosa “Stele degli avvoltoi”.[28]

Con Eannatum si aprì un periodo di violenta lotta interna tra il potere reale e la casta sacerdotale. Fu solo grazie a Urukagina, nono re della dinastia, che il potere dei sacerdoti venne notevolmente ridotto. Urukagina distrusse la vecchia burocrazia, risanò l’economia, si avvalse di funzionari di controllo, istituì un primo codice legale e diede vita a una sorta di programma di interventi sociali, che tra l’altro contemplava la protezione e l’assistenza alle vedove e agli orfani.

In seguito Lugalzaggesi, re di Uruk (precedentemente re di Umma), detronizzò Urukagina e sottomise la città di Lagash. Lugalzaggesi conquistò anche Ur, Larsa, Umma, Nippur, portando sotto il suo potere tutta la bassa Mesopotamia. Tuttavia nelle sue iscrizioni egli afferma di regnare dal “mare inferiore” al “mare superiore”, intendendo dal Golfo Persico al Mar Mediterraneo; probabilmente egli raggiunse effettivamente il Mediterraneo, ma solo attraverso alleanze, visto che città intermedie come Kish, Mari ed Ebla non gli furono sottomesse.[29] Il potere di Lugalzaggesi non era poi così profondo e radicato nemmeno nella bassa Mesopotamia, visto che dopo la sconfitta subita, Urukagina continuò ad emettere proprie iscrizioni, chiaro segno che aveva conservato un qualche potere.



Dinastia accadica: la creazione del primo impero sumero





Il violento regno di Lugalzaggesi fu presto abbattuto da Sargon il Grande (2335-2279 a.C.), re degli Accadi, popolazione semitica stanziatasi poco a nord della bassa Mesopotamia. Sargon in una prima fase conquistò tutte le principali città sumeriche unificando la Mesopotamia sotto il suo dominio. Nelle sue iscrizioni si vanta di «aver vinto 34 battaglie e sottomesso 50 ensi» e di«aver lavato le sue armi insanguinate nel mare inferiore».[30] Nonostante queste numerose vittorie, egli non era ancora riuscito a creare un impero che si estendesse dal Mediterraneo al golfo Persico, visto che il regno di Mari restava indipendente. In una seconda fase Sargon si dedicò all’ampliamento e al rafforzamento delle rotte commerciali con spedizioni fino a Magan (attuale Oman) e Melukka (valle dell’Indo).[30] In una terza fase riprese gli scontri, soprattutto con alcuni regni confinanti ad occidente: l’Elam e Barakhshi. I figli e successori Rimush e Manishtusu risolsero alcune rivolte scoppiate nelle città sumeriche e condussero alcune spedizioni contro popolazioni confinanti.

Con il nuovo successore Naram-Sin l’impero accadico toccò il culmine della sua espansione. Egli condusse alcune importanti spedizioni a nord e a nord-ovest, riuscendo dapprima a sottomettere il paese di Subartu (corrispondente in sostanza all’alta Mesopotamia; Assiria inclusa) e quindi a sconfiggere il potente regno di Ebla.[31] Con queste vittorie Naram-Sin riuscì finalmente a realizzare un impero che si estendeva dal mare inferiore al mare superiore, considerato così significativo sul piano ideologico fin dai tempi proto-dinastici. È da questo periodo che il titolo di “re delle quattro parti della terra” entra nella titolatura reale.[32] Dopo Naram-Sin l’impero accadico entra in una fase di lenta decadenza, fino a quando scompare definitivamente per l’invasione dei Gutei, una popolazione nomade scesa dai monti Zagros.

Sotto la dinastia accadica avviene un importante cambiamento per quanto riguarda la struttura e la gestione dell’impero grazie all’istituzione di un forte governo centrale, con capitale Akkad. Il governo delle città sumeriche è lasciato ad ensi locali[33], ma questi dipendono strettamente dal re di Akkad. Avviene inoltre un’importante cambiamento sul piano ideologico: il re non è più visto come semplice amministratore da parte della divinità, ma esso stesso diventa una sorta di divinità che controlla l’impero: Naram-Sin sarà, infatti, il primo re ad auto-proclamarsi dio. Sono da ricercare anche in queste nuove ideologie politiche e religiose le cause delle numerose ribellioni da parte delle città sumeriche durante il regno accadico.

Resta comunque errato credere che con l’avvento di Sargon vi sia un’affermazione dell’elemento semitico su quello sumerico: infatti vi erano Semiti in Mesopotamia già nel periodo proto-dinastico e i re accadici non trascurarono mai le usanze sumeriche, anzi molto spesso cercarono un’integrazione o un compromesso fra le due culture.[34] Nonostante ciò è indubbio che la presenza semitica alterò la situazione complessiva: iniziano ad apparire testi ed iscrizioni in accadico che prendono il posto della scrittura sumerica e, soprattutto, vi è uno spostamento del potere politico-amministrativo verso nord (luogo di provenienza degli Accadi, e sede della loro capitale Akkad).




L’invasione dei gutei





Verso il 2190 a.C. l’impero accadico, già debole per la disorganizzazione degli ultimi re accadici e la vastità del territorio che impediva un controllo efficace, fu invaso dai Gutei, popolazione montanara proveniente dai monti Zagros. I Gutei, barbari e poco civilizzati, depredarono tutte le città trucidando le popolazioni e distruggendo la capitale Akkad.

Durante questo lasso di tempo non fu più presente un governo centrale. La lista reale sumerica fornisce un lungo elenco di re gutei, dei quali non sappiamo praticamente nulla, vista l’assenza di tracce epigrafiche e culturali in genere.[35] È chiaro quindi che i Gutei non segnarono in modo profondo la cultura sumerico-accadica, anche per il semplice fatto che il loro centro di potere restò sempre sulle montagne permettendo alle città sumeriche del sud di mantenere una certa indipendenza.



periodo neo-sumerico





L’invasione dei Gutei non fu così devastante; come accennato le città del sud sumerico mantennero la loro indipendenza e si distinsero per un’intensa attività culturale. Abbiamo una numerosissima documentazione soprattutto per quanto riguarda la dinastia di Lagash. Fra gli ensi di questa città si evidenzia in particolare Gudea, per la grande quantità di testi letterari e di statue votive a sua immagine, che ne fanno il re sumerico più famoso.[36] Egli fu un re pacifico, che si dedicò alla costruzione di numerosi canali, edifici e templi, di cui il più famoso è l’E-ninnu, il tempio del dio Ningirsu, costruito con la collaborazione di altre città, senza badare a spese.[37]

La grande libertà lasciata alle città del sud sumerico, spiega perché la dominazione gutea sia durata circa un secolo. Nel 2120 a.C. il re Utukhegal di Uruk (2120-2112 a.C.) sconfisse e scacciò, con una sola battaglia, l’esercito dei Gutei guidato da Tirigan, che fuggì nella città di Dubrum dove venne poi assassinato.[38] Si dissolse così il dominio guteo, senza lasciare tracce significative.

L’impero della terza dinastia di ur





Utu-khegal fu sconfitto a sua volta da Ur-Nammu di Ur che fondò la Terza dinastia di Ur assumendo il titolo di “forte, re di Ur, re di Sumer e di Akkad”[38]. Questa dinastia governò poco più di cento anni dando vita a un periodo di pace e prosperità e arrivando a controllare un territorio esteso quanto quello dell’impero accadico. Ma la vera novità del regno della Terza dinastia di Ur non stava tanto nelle sue dimensioni ma nella sua organizzazione. Il potere si fondava su una struttura fortemente centralizzata, rappresentata da un massiccio apparato burocratico. In ogni città venivano collocati ensi di fiducia, che amministravano per conto del re. Tutte le città della bassa Mesopotamia persero quindi la loro millenaria autonomia.

Ur-Nammu, come Gudea, fu re pacifico e a lui si deve la ricostruzione monumentale della città di Ur e di altre città, oltre al rifacimento di strade, canali, la costruzione di templi e varie ziqqurat in diverse città: Ur (ziqqurat di Nanna), Uruk, Eridu e Nippur.[37] Sotto il suo regno fu dato grande impulso alla cultura sumerica e Ur-Nammu è entrato nella storia anche per aver emanato il primo codice di leggi che si conosca. Questo aveva una chiara intenzione di uniformare il paese, introducendo misure standard per la capacità (sila) e il peso (mina e siclo) oltre alle varie indennità da pagare per ogni reato.[39]

Il regno della terza dinastia di Ur raggiunse il suo massimo splendore sotto il figlio di Ur-Nammu, Shulgi, che in un primo momento si dedicò ad opere di costruzione e amministrazione. La seconda metà del regno fu invece dedicata ad una serie di campagne militari a nord nell’alta Mesopotamia.[40]

I due figli e successori di Shulgi, Amar-Sin e Shu-Sin, continuarono le campagne militari nel nord, ma dovettero prestare sempre più attenzione alla forti pressioni delle tribù amorree (Martu) a nord-ovest e di Elam a sud-est. Per fronteggiare i Martu venne costruito un lungo muro poco a nord di Akkad.[41).




la caduta definitiva





La Terza dinastia di Ur si dissolse all’incirca nel 2000 a.C. quando sotto il regno di Ibbi-Sin l’impero entrò in crisi. La ribellione di varie città sumeriche, alcune difficoltà naturali (scarse piene del Tigri e dell’Eufrate con conseguenti carestie), incursioni da un lato dei Martu e dall’altro dei Gutei, indebolirono sempre più il regno, ridimensionando il suo territorio. Nonostante ciò, Ibbi-Sin riuscì a governare per venticinque anni dalla sua capitale Ur, fino a quando gli Elamiti, dopo un lungo assedio, distrussero la città mettendola a ferro e fuoco e portando a Susa il re stesso, che morì in esilio.[42] Il Lamento per Ur è un famoso testo sumerico inerente a questo avvenimento.

Dopo la caduta di Ur si ebbe il cosiddetto periodo di Isin-Larsa (circa 3000-1750 a.C.), durante il quale le città di Isin e Larsa estesero il loro potere su un vasto territorio. Vi è una sostanziale continuità con il periodo della III Dinastia di Ur, ma le due città non riusciranno mai ad eguagliare la gloria della terza dinastia di Ur[43]. Isin venne fortemente indebolita dagli attacchi di Larsa, ma ormai poco più a nord stava per nascere una nuova potenza, la città di Babilonia. Questa, sotto la guida di Hammurabi, conquisterà attorno al 1792 a.C. le città di Larsa, Eshnunna e Mari, dando vita all’impero babilonese. Da questo momento i Sumeri a poco a poco scompaiono: la loro lingua cade in disuso e l’elemento semitico predomina quello sumerico. Nonostante la scomparsa di uno stato e un potere sumerico, la cultura dei Sumeri sopravvive, soprattutto nella letteratura[43].



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