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Le scoperte geografiche nel rinascimento

Le scoperte geografiche nel Rinascimento.





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introduzione

A partire dalla metà del trecento si sviluppò in Italia un importante fenomeno culturale definito
Rinascimento, ricco di idee e di innovazioni che favorì la “rinascita” della società e della cultura. L’uomo uscì dalla lunga soggezione nei confronti della religione
e mise in risalto l’indipendenza delle attività artistiche, culturali, politiche, riscoprendo i valori del mondo classico, visto come modello da imitare.
Spazi nuovi, orizzonti diversi si aprirono, al punto che gli storici considerarono chiuso il lungo periodo del Medioevo ritenendo sia iniziata una nuova
epoca, chiamata Età moderna (1492 – 1789). La forma di Stato allora presente in Italia era quella delle Signorie. Uno dei meriti dei principi italiani
fu quello di diffondere il mecenatismo, ovvero di sovvenzionare gli artisti, cui affidavano il compito di celebrare il loro prestigio.

La crisi del Trecento che aveva travolto l’Europa, fu superata grazie a una congiuntura economica positiva (incremento dei traffici internazionali, consolidarsi delle monarchie
nazionali, aumento della produttività agricola).  Grazie alla floridezza delle Signorie e delle Repubbliche marinare, nel XV secolo l’Italia deteneva il
primato europeo dei rapporti con il resto del mondo allora conosciuto. I mercanti genovesi e veneziani avevano aperto e collaudato nel mediterraneo una
serie di rotte commerciali, lungo le quali raggiungevano le coste del Medio Oriente. Protagonista di questa ripresa fu la borghesia – formata da imprenditori,
banchieri, armatori e commercianti – che a poco a poco emerse come classe sociale autonoma e si impose come forza determinante e decisiva.
Al resto dell’Europa serviva individuare una nuova rotta che conducesse alle Indie: questa non poteva che essere la Circumnavigazione dell’Africa, impresa
che riuscì ai Portoghesi, che, avendo accumulato da tempo una profonda esperienza nella navigazione mediterranea, applicarono le loro conoscenze a quella
atlantica. Inoltre, vennero introdotte innovazioni determinanti nella navigazione, che permisero ai Portoghesi di costruire una flotta nettamente superiore
alle altre, superiorità che gli consentì la conquista di un vasto impero coloniale. E non va dimenticata la motivazione religiosa, che spinse centinaia
di cavalieri a seguire le orme di Vasco de Gama (che aveva ricevuto l’incarico di guidare la prima spedizione marittima verso le Indie). Quindi, in sintesi,
le cause determinanti per cui si cercava una nuova rotta per le Indie furono:
1.    Il desiderio di togliere ai Veneziani il monopolio dei commerci con i paesi orientali
2.    La sempre maggiore richiesta dei beni di lusso provenienti dall’Oriente
3.    La conquista da parte dei Turchi della zona del Bosforo – impossibilità del passaggio delle merci via terra dall’Asia all’Europa attraverso lo stretto
del Bosforo.



Scoperte geografiche nel 1400





Anche la Spagna entrò da protagonista nelle conquiste coloniali.
Con il matrimonio tra Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, si realizzò l’unificazione del Paese. Da loro,
Cristoforo Colombo
ottenne l’approvazione del suo progetto, ovvero raggiungere le Indie navigando verso ovest anziché verso est. Fu così che salpò con le tre caravelle e,
quando i marinai furono ormai allo stremo delle forze per un viaggio molto più lungo del previsto, comparve un lembo di terra: un’isoletta delle Bahamas
che venne battezzata El Salvador. Il viaggio era finito:
Colombo
era convinto di essere arrivato nelle favolose Indie, pertanto chiamò Indios gli abitanti del luogo. Quando Colombo tornò in Europa venne accolto trionfalmente
e non scoprì mai di aver raggiunto un nuovo continente. Il fatto che quello fosse un “Nuovo Mondo” fu la scoperta di
Amerigo Vespucci.

La presenza dei metalli preziosi nel Nuovo Mondo
determinò nei sovrani la volontà di impadronirsi del continente americano, affidando l’impresa ai conquistadores, che sottomisero le civiltà precolombiane,
sterminandole.
Maya:
vivevano nel Messico meridionale, i sacerdoti detenevano potere politico, costruivano templi a forma di piramide
Aztechi: vivevano nell’altopiano centrale del Messico, non conoscevano l’agricoltura, durante le cerimonie religiose compivano sacrifici umani
Incas: vivevano nella regione corrispondente a Perù, Bolivia ed Equador, realizzarono gigantesche opere di irrigazione, erano abili artigiani, l’imperatore
era considerato l’incarnazione del Sole

In questo periodo anche Inglesi, Francesi e Olandesi gettarono le basi per il loro grandissimi imperi coloniali. Essi, però, lasciarono in mano a delle
organizzazioni private lo sfruttamento di quelle terre. Queste organizzazioni ebbero una grande fortuna perché ottennero condizioni favorevoli dalla madrepatria
in cambio dell’esclusiva dei commerci fra madrepatria e colonie. Ciò permise in breve tempo alle compagnie mercantili di espandersi e di diventare delle
imprese economiche di rilevanza importante.



alcune esplorazioni e tentativi

Bartolomeo Diaz – Tentativo di circumnavigazione dell’Africa
Vasco de Gama

  • Circumnavigazione dell’Africa, fino alle Indie
    Cristoforo Colombo –
    Scoperta dell’America
    Ferdinando Magellano
  • Circumnavigazione del globo.

CONSEGUENZE DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE

Conseguenze delle scoperte geografiche. Le scoperte geografiche in breve tempo cambiarono radicalmente l’Europa e la sua economia, apportandoconseguenze
rivoluzionarie per la nostra storia. Dal punto di vista economico si ebbe:
1.    Lo spostamento dei traffici commerciali dal Mediterraneo all’Atlantico, con conseguente danno per quei paesi che invece erano stati protagonisti
del mare nostrum, in particolare dell’Italia.
2.    L’arricchimento degli stati bagnati dall’Atlantico, fino ad allora tagliati fuori dai traffici commerciali provenienti dall’oriente attraverso il
Mediterraneo.
3.    Lo sviluppo delle compagnie mercantili, che permisero l’accumulo di capitali che sarebbero stati riutilizzati per l’
industrializzazione del ‘700.

Le scoperte geografiche nel rinascimento